La Storia di Ostia

I rapporti con il mare, con il Tevere, e con la vicina Roma, evidenti anche nell'etimologia del nome (dal latino "ostium" = "bocca del mare"), furono decisivi per la nascita di Ostia Antica, prima colonia marittima e sbocco sul Tirreno della capitale nonché porto di primaria importanza già in epoca repubblicana, ulteriormente sviluppatosi nell'età imperiale con la costruzione dei due vasti bacini di Claudio e di Traiano E' noto che la maggior parte del traffico mercantile dell'Impero si svolgesse via mare, per attenuare il disagio causato dalla lentezza e dalla difficoltà dei trasporti su strada; da Ostia le derrate provenienti dalle Provincie più lontane risalivano il corso del Tevere raggiungendo Roma, che era dotata di un proprio porto fluviale interno.Il potenziamento della navigazione commerciale fece fiorire in questo settore una serie di iniziative, sia pubbliche che private: molti armatori e commercianti si associarono in "corporazioni", aprendo propri uffici nei più importanti scali marittimi del Mediterraneo. Il peculiare carattere urbanistico della città fu determinato proprio dalla sua funzione portuale; lo sviluppo dei traffici condusse infatti ad un rapido incremento della popolazione, composta principalmente da immigrati, mercanti, armatori ed artigiani

La struttura urbana di Ostia, fondata con funzioni di "castrum" fortificato per il controllo dell'approvvigionamento del sale, e poi assurta al rango di grande centro militare e mercantile, era impostata secondo un rigido impianto cardo-decumanico. Lungo il decumano, strada porticata che attraversava l'intero in senso E-O, erano disposti i principali uffici commerciali, mentre l'intensa vita religiosa, politica e culturale si svolgeva nel Foro, dove si trovavano il "Capitolium" e la "Basilica", e nel piazzale delle Corporazioni, ampio spazio rettangolare chiuso a sud dall'emiciclo del teatro.La funzione eminentemente commerciale della città si esplicava inoltre nella presenza di numerosi "horrea", magazzini costruiti per fare fronte alle pressanti necessità portuali ed annonarie dell'Urbe.Il destino di Ostia rimase sempre legato alle vicende storiche di Roma, della quale condivise, insieme alle fortune, anche il declino. La sua decadenza cominciò nel IV secolo d.C. quando Costantino la divise da Porto,privandola di molti privilegi e diritti municipali e riducendone notevolmente i traffici; la fine dei commerci marittimi e la perdita dell'originaria funzione difensiva conseguenti allo spostamento in oriente della capitale, provocarono il rapido spopolamento dell'abitato e l'abbandono del territorio alla mercé delle invasioni del barbari e dei pirati.

Cenni storici su Ostia

Dopo l'Unità d'Italia, il nuovo governo nazionale concentrò la propria attenzione sulla bonifica del territorio, che nel corso dei secoli si era trasformato in una palude metifica e semidesertica dove per molti mesi all'anno dominava incontrastata la malaria. Fu immediatamente varato (20 ottobre 1870) un Reale Decreto che istituiva una Commissione di studio per la bonifica dei terreni paludosi alla foce del Tevere, e nel 1873 una seconda Commissione presentò un progetto di massima per il prosciugamento degli stagni di Ostia e Maccarese. Il riconascimento della pubblica utilità dell'intervento ne pose allo Stato l'onere finanziario. La gara d'appalto per la bonifica dei comprensori di Ostia-Isola Sacra e di Porto-Campo Salino-Maccarese fu vinta nel 1884 dalla società Canzini Fueter & C. che si impegnò a concludere l'operazione nel termine di 48 mesi (in realtà furani necassari ben sette anni, ed un costo complessivo superiore a quello inizialmente previsto).I lavori furono dati in subappalto all'Associazione Generale Braccianti del Comune di Ravenna, costituitasi nell'aprile del 1883 allo scopo di superare le difficoltà causate dalla crisi economica e dalla crescente disoccupazione mediante un rapporto di cooperazione tra i soci e l'assunzione diretta degli impegni. Il primo passo della bonifica consistette nella separazione delle acque alte, che furono convogliate fino al mare per mezzo di canali scolmatori, da quelle basse, sollevate con idrovore; contemporaneamente si procedette alla realizzazione dell'argine del Tevere per evitare l'inondazione periodica degli stagni.L'opera dei lavoratori ravennati poté dirsi definitivamente conclusa solo nel 1889, quando entrarono finalmente in funzione le macchine idrovore.

Dire mare a Roma, è dire Ostia. Questo Lido, infatti è il centro balneare più vicino alla capitale e quello che, da sempre, gode della simpatia dei romani.Le tradizioni che legano queste spiagge alla capitale si perdono nelle radici stesse della città, basti pensare agli scavi di Ostia Antica. E per i nostalgici, per quelli che corrono con la mente ai mitici anni 60, Ostia è l'altra faccia, quella estiva, della "dolce vita".Ostia come località balneare è piuttosto recente, figlia del nostro secolo. Nel 1904 la Pro Roma marittima avanza l'ipotesi della costruzione di un porto fluviale, un'idea che verrà successivamente accantonata. Nel 1916 prende corpo l'immagine di Ostia come località balneare, sul modello di altre stazioni marittime sorte in quegli anni. Un progetto realizzato nel 1928. Agli inizi degli anni 30 si conferma il "gemellaggio", fino allora non formalizzato, con la capitale e Ostia diventa un quartiere di Roma. Nel 1961, si porta a compimento una successiva divisione che è arrivata fino a noi: Lido di Ponente, Lido di Levante e Castel Fusano. L'arteria principale che divide il Lido è la via del Mare, che si "tuffa" nel cuore di Ostia e termina al Piazzale della Posta. Più avanti il Piazzale dei Ravennati, diseganto nel 1931 e ristrutturato negli anni 40 quando venne costruito il pontile.Al mare ad Ostia c'è sempre gente, non importa la stagione. Ma è anche un punto di incontro serale per chi ha voglia di allontanarsi dalla città. Di stabilimenti balneari ce ne sono molti così come alberghi, ristoranti, club nautici.