Esporsi
 
 
E' dagli occhi che guardo il mondo, è con le orecchie che lo ascolto;
se da queste finestre mi sporgo, mi espongo ed il mondo mi vede.
Ma è vero ? Chi è che mi vede, chi è che il mondo osserva?
E' gente che urla e che spinge, quella che tutti osservano, gente che
si fà largo, ed io non voglio urlare, non voglio spingere.
Ma chi mi è accanto mi conosce? Sà chi sono ? Mi sono mostrato
oppure ho avuto paura, ho lasciato che fosse per non essere escluso ?
 
Esporsi è una cosa difficile, solo chi ha condiviso il mio silenzio
mi ha ascoltato, solo chi ha chiuso gli occhi forse mi ha visto,
e forse questo è sbagliato
o forse no.

Paolo

 
Ho esposto la bandiera del mio amore e chi mi ama ne ha riconosciuto i fregi ed i colori;
ho esposto il vessillo del mio dolore e quanto era sbiadita fra i milioni di bandiere del dolore altrui;
dal baule del mio orgoglio ho dispiegato quell’enorme drappo tutti ricami e rococò
e che duro lavoro sarà ripiegarlo per riporlo in soffitta;
dal cassetto dei miei ricordi ho recuperato i trenini elettrici e gli orsacchiotti della mia infanzia per disporli in bell’ordine sulla scrivania del mio ufficio;
camminando protetto dall’impermeabile dell’apparenza mi sono accorto di quanto il mio corpo non si bagni
ma neanche respiri: sarà bello talvolta spogliarsi al vento ed alla pioggia;
ho lasciato un messaggio nella segreteria telefonica della mia timidezza per sapere se viene a ballare (e se può portare anche sua sorella l’abitudine);
voglio poi invitare tutti al vernissage della mia mostra personale: in galleria troverete i Kandisky e le Gioconde della mia creatività (ingresso libero);
se mi incontri per la via fermati a parlare con me e ti mostrerò le foto della mia anima che porto sempre in tasca.
Oh popolo delle nonne! Ovunque voi siate apparitemi in sogno e rivelatemi l’antica arte
affinché io possa ricucire il telo un pò lacero della mia consapevolezza, con l’ago della pazienza ed il filo della compassione;
sarà utile anche il ditale della prudenza, ma qualche pungicata alle dita non farà poi tanto male.
Ho esposto la bandiera del mio amore ed è bello vederla sventolare.

Daniele

 
Come primo passo ho appeso con fatica la pesante coltre della mia insicurezza, a volte mascherata da timidezza.
Ho poi sollevato i veli delle mie paure: la paura di non essere compresa, quella di ferire o di essere ferita, quella di sbagliare.
Per ultimo ho spolverato via di dosso tutti i miei preconcetti. E mi sono finalmente sentita pronta per espormi.
Ma ad un certo punto mi sono fermata domandandomi: sono veramente io ad espormi oppure,
spogliandomi di tutti i miei veli, di me rimane un’immagine sbiadita?
Come potrò espormi veramente se non avrò il coraggio di mostrarmi nella mia interezza?
Mi sono quindi rivestita.
Magari l’insicurezza mi farà tremare la voce o arrossire e le mie paure mi faranno soppesare maggiormente
le parole che avrò in mente di dire, ma potrò sentirmi libera di espormi così come sono.

Roberta